Partendo dai testi dell’Antico e del Nuovo Testamento, don Giussani racconta ai bambini e ai ragazzi i segni che hanno accompagnato la storia del popolo ebraico-cristiano e che tuttora permangono nella Chiesa.
Le Scritture sono infatti ricche di simboli che rivelano diversi aspetti della fede. In particolare le immagini che si trovano nell’Antico Testamento svelano il rapporto tra Dio e l’uomo, come ad esempio l’«arcobaleno», segno di alleanza perché rappresenta l’abbraccio di Dio così come la terra viene abbracciata dall’iride dopo la tempesta. Nella Bibbia inoltre Dio viene descritto come un «padre» che attende di essere riconosciuto dai suoi figli. Tutti i segni che raffigurano Dio non Lo racchiudono pienamente, ma servono a introdurre al Suo mistero l’uomo, che non potrebbe capirlo direttamente.
Anche il Vangelo, per descrivere la figura di Gesù Cristo, passa attraverso le immagini. Per san Luca Gesù è come un “sole che sorge” perché illumina i cuori al riconoscimento di Dio. Gesù è «buon pastore», che guida le sue pecorelle e le difende dai lupi istruendole alla verità. Gesù è «pane» come segno di compagnia alla nostra vita: non sta solo accanto a noi ma entra in noi per diventare noi stessi. Emblemi di Gesù sono anche la «vite», segno di unità della Chiesa; l’«agnello», segno di sacrificio; la «croce», segno di obbedienza; il «pavone», segno di resurrezione; il «pesce», segno di riconoscimento.
Anche lo Spirito Santo viene descritto da simboli: la «colomba», l’«acqua», l’«olio», il «fuoco».
Ma ancor di più la Chiesa, descritta come un’«arca» sicura per l’uomo che non è più solo in balìa delle proprie fragilità. Se la «vite» è Cristo, la «vigna» è la Chiesa che in Lui consiste: come al pezzo di terra su cui si innesta la vite il padrone dedica una cura speciale, così fa Gesù andando incontro all’uomo. Inoltre come Dio è «padre», la Chiesa è «madre», perché, come una mamma si spende per crescere ed educare i suoi figli, così fa la Chiesa, sostenendoci e perdonandoci.