Introduzione
La storia del movimento cresce e si fa complessa, ma nella complessità occorre ricongiungersi alla purità, alla freschezza originale. Domandiamo a Cristo che custodisca la nostra compagnia. La conseguenza di ciò è una passione continua per il mondo. La fede abilita i credenti a interpretare meglio di chiunque altro le istanze umane più profonde, per questo essi servono il mondo affinché diventi un luogo più umano.
Prima lezione
L’incontro con Cristo fa sì che le cose si svelino oltre la loro apparenza, in quanto generate dal Mistero. Per il cristiano il mistero non è semplicemente qualcosa di cui si attende lo svelamento, ma è qualcosa da riconoscere, è il Padre. Si tratta realmente del Mistero, inesauribile e ineffabile, e la parola meno indecorosa per rivolgersi a esso è «Tu». Il fatto insopportabile per ogni cultura umana è che il Mistero sia entrato nella storia. Si è mostrato attraverso una storia, un popolo, e così penetra ogni istante. Ciò significa che in ogni istante ciascuno è rapporto con il Mistero attraverso il bisogno che sente, la lotta che vive: tutto ciò collabora al disegno di salvezza del mondo. L’essere dell’uomo, allora, è definito dal rispondere, dall’obbedire a questa presenza. L’uomo però si ribella a Dio, o meglio, la massima resistenza si mostra nell’incapacità di stare nell’istante, nelle circostanze che sono date. Si vive per un’immagine o un sentimento che si sgretola col tempo, eppure anche allora qualcuno continua ad amarci. Occorre un abbandono totale per vivere le circostanze obbedendo al Mistero e ciò implica uno strappo, un sacrificio. Il sacrificio non è la negazione dell’amore, ma il suo compimento. L’istante, le circostanze, il sacrificio stesso sono dati per costruire la Sua dimora, per costruire un luogo dove Egli sia riconosciuto. Si può vivere totalmente distratti nei confronti del Mistero oppure si può essere totalmente attaccati a Lui, come Cristo era attaccato al Padre, come una madre è attaccata al suo bambino. In ogni cosa che si fa, il pensiero è continuamente rivolto a Lui.
Seconda lezione
Dio ha mandato nel mondo suo figlio, nato da donna, per salvarci. Non esiste nulla di paragonabile a questo annuncio. Il Mistero è amore verso di noi e rivelandosi ci ha riscattati dal male. Il peccato di ciascuno è già perdonato, tutto il male è già redento, ma occorre che questo perdono si manifesti. La nostra libertà è chiamata a rivelare di nuovo ciò che Cristo ha già compiuto, perché tutti Lo riconoscano. Il cristiano è chiamato, è eletto non perché migliore, ma perché annunci Cristo. Non si tratta di una morale ma di un compito. Cristo ha portato nel mondo il Suo corpo mistico, ovvero la Chiesa, attraverso comunità imperfette ma reali. È l’appartenenza alla compagnia che definisce il cristiano e crea un soggetto nuovo. L’avvenimento di Cristo genera un modo nuovo di concepire ogni azione, perché in tutto ciò che accade si è consapevoli di quel fatto che ha cambiato la storia e la vita è dominata dalla memoria. La caratteristica più impressionante di questa umanità nuova è l’accoglienza, in famiglia, al lavoro, verso i figli. Quando non si è disposti ad accogliere non si riesce più a riconoscere Cristo, tutto risulta estraneo. Per aderire al Padre occorre il sacrificio, che permette di aderire alla modalità storica con cui si è chiamati. L’umanità nuova che sa accogliere ha come segno fondamentale la preghiera – la domanda che il Suo regno diventi visibile in questo mondo – e ha come condizione la passione per la verità. L’efficacia di tale umanità nuova si manifesta in azione attraverso le opere, che rivelano il vero senso umano del lavoro.
Terza lezione
La resurrezione è il rapporto con la realtà che nasce dalla memoria di Cristo. All’uomo è già stata data la vita che non muore e l’incontro con Lui permette di prenderne coscienza. Questo incontro è ciò che mette insieme ai fratelli, la Fraternità è il luogo che sostiene la memoria della Sua presenza. Se si vuole avere un giudizio sul proprio gruppo di fraternità, bisogna domandarsi: è un sostegno vicendevole alla memoria? Tutto il resto è secondario. Quando la fraternità è vissuta così, diventa luogo di carità e di perdono. Il Signore avrebbe potuto stabilire miliardi di altre forme per rendersi incontrabile, ma poiché ci ha raggiunti attraverso il movimento, questa forma diventa necessaria. Questa strada così fragile è la modalità pedagogica che Lui ha preparato e abbandonarla è tradire Dio. Il primo gesto missionario è l’unità tra noi perché gli uomini non sono convinti da un discorso ma da una compagnia. L’iscrizione alla Fraternità ha un sapore missionario perché aiuta a sottolineare nella Chiesa il carisma che ci è stato dato.