Atti del convegno svoltosi al termine del lavoro didattico per il corso di Filosofia della Relazione Umana tenuto da Giuseppe Fidelibus presso l’Università degli Studi «G. D’Annunzio» di Chieti-Pescara, tra la fine del 2018 e gli inizi del 2019. I lavori hanno visto impegnati - stante la diversità delle competenze e degli approcci metodologici, ma in sinergia di intenti epistemici - allo stesso titolo: studiosi di ordine accademico, docenti delle scuole superiori di secondo grado unitamente a studenti di ambito universitario già impegnati nella frequenza al corso suddetto (p.19).
Contributi:
Salvatore Abbruzzese, “Prefazione”, 7-17; Giuseppe Fidelibus, “Introduzione”, 19-23.
“Parte prima”, 25-97:
“I. Educazione per la formazione della persona protagonista di popolo e di storia”, 27-42: Uberto Crescenti, “a. Premessa”, 27-28; Luigi Giussani, “b. Educazione per la formazione della persona protagonista di popolo e di storia”, 28-42;
Rosario Mazzeo, “II. «Nessuna relazione umana sincera è possibile senza che l’uomo vi arrischi ciò che è suo»”, 43-64;
Carlo M. Fedeli, “III. Una vita aperta e in tensione: densità d’essere e valore della relazione umana in Romano Guardini”, 65-97.
“Parte seconda”, 99-236:
“I. Laboratorio studenti”, 101-185: Lelio Paolo Panzone, “a. Premessa”, 10-102; Lelio Paolo Panzone, “b. Il tempo dell’ideologia”, 103-125; Luca Sansonetti, “c. Si può negoziare l’imprevedibile?”, 126-153; Desirèe Ferraioli, “d. Il fondamento dell’attività pedagogica: la necessità dell’incontro per la conoscenza del proprio sé”, 154-165; Francesca De Riti, “e. Il coraggio di educare”, 166-185;
Valentina Missaglia, “II. Imparare a guardare. L’attualità del pensiero di Guardine e Giussani in ambito educativo”, 187-200;
Valentina Di Pietro, “III. Un contributo da un’esperienza: l’esempio delle scuole «Malpighi Visitandine» di Castel S. Pietro Terme”, 201-211; Massimo Nardi, “L’uomo e l’essere-relazione. Filosofia alla prova”, 213-236.
Elena Ugolini, “Postfazione”, 237-242.
“Come definire, in alternativa ai modelli di pensiero oggi affermati, una nuova idea di relazione educativa in particolare? La risposta del volume scaturisce dal confronto con vari riferimenti intellettuali, ma soprattutto con le figure di Luigi Giussani e Romano Guardini. Il nucleo essenziale della proposta è che l’apertura al reale, in special modo all’altra persona, costituisce il nutrimento stesso dell’attività della ragione, ed è a sua volta alimentata dalla libertà. L’opera si compone di due parti: nella prima trovano spazio riflessioni di carattere squisitamente teoretico; la seconda invece ospita contributi di taglio didattico-esperienziale. Ne risulta un lavoro che, all’interno della ricchezza di punti di vista garantita dal concorso di più autori, dispiega un’interessante e feconda intersezione di filosofia e pedagogia, e affronta una questione sensibilmente attuale”. [Dalla quarta di copertina].